Torniamo ad analizzare come funziona l’Antimetodo attraverso una discussione realmente avvenuta con un no vax.

In effetti, una discussione con un no vax è uno dei modi migliori per verificare il funzionamento dell’Antimetodo. Certo: se avete sufficiente pazienza e riuscite a non reagire male alle provocazioni…

Cercherò, per quanto possibile, di non analizzare tecnicamente la validità delle prove di cui dispone il nostro complottista, che non è il nostro interesse. Vogliamo invece verificare l’iter logico seguito dal suo cervello per produrre risposte.

Come funziona l’Antimetodo: ipotesi basate sulla generalizzazione

Il soggetto in questione, a suo dire, ha un figlio danneggiato dal vaccino che evidentemente le ha causato sfiducia nelle istituzioni scientifiche.

come funziona l'antimetodo

La sua esperienza personale diventa così una legge universale (generalizzazione). Di conseguenza, tutta la medicina mondiale è corrotta e inefficiente, e anzi molto probabilmente ce l ‘ha con te.

Questo presupposto è lo schema alla base del ragionamento che farà; è la sua ancora, attraverso la quale il cervello inizierà un iter confermativo volto a consolidare quella ipotesi così da poter produrre uno schema. Come abbiamo visto, un iter logico basato sul bias di conferma è in grado di produrre risposte che hanno argomenti totalmente irrazionali; essi sono infatti tutti forzati e riadattati a quella ipotesi, spesso traviandone il senso. Producendo esempi in alcuni casi eclatanti.

Vediamone alcuni.

Quando il bias di conferma batte la matematica

Ho fatto notare al no vax il solito problema del rapporto “costi-benefici” e il motivo per cui in ogni caso, matematicamente, il vaccino è sicuramente preferibile alle epidemie per numero di morti e danneggiati. Infatti, coloro i quali sono danneggiati da un vaccino per allergie o sporadici effetti collaterali gravi sono una percentuale infinitesimale, se si considera che nel mondo almeno un miliardo di persone è vaccinata e lo è per più malattie.

Ma i dati, ovviamente, sono falsi.

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Il bugiardino dice 1 a 10.000. Come ho anticipato, non intendo addentrarmi nel merito delle prove che lui produce e quindi eviterò di spiegare che sul bugiardino per legge sono costretti a indicare tutti gli eventuali effetti collaterali che siano stati segnalati e che siano temporalmente collegati alla somministrazione di un vaccino, senza che vi sia alcuna verifica sulla correlazione causale (ne ho parlato qui). Prendiamo quindi i suoi dati per veri.

1 su 10.000 hanno effetti collaterali. Il 90% di questi, però, sono banali effetti quali rush cutanei, prurito, febbre. Quindi, anche a voler essere generosi, gli eventuali effetti gravi da ricovero sarebbero 1 su 100.000.

Il morbillo, invece fa 1 morto su 1.000. Un morto, non un ricovero.

Nonostante la soluzione sia un semplice calcolo matematico, se abbiamo capito come funziona l’Antimetodo sappiamo che esso deve confermare il suo schema. Pur di farlo, può ignorare del tutto qualunque evidenza usando qualunque argomento fallace che possa produrre una risposta in suo favore, e screditare tutto il resto semplicemente perché è contrario alla sua ipotesi (principio di coerenza inverso).

E infatti, noterete come anche in altre occasioni farà riferimento a questo “occultamento di prove” che non ci farà mai sapere la verità ed accedere ai veri numeri; tuttavia lui stesso produrrà un sacco di prove in suo favore, prese da semplici ricerche su Google. Quindi queste prove le occultano, o le si possono tranquillamente trovare su google?

E allora, vediamo queste prove.

Come funziona l’Antimetodo: “il principio di riadattamento”…

Il primo documento che linka è un articolo anche interessante sulla sanità pugliese, e in particolare sulla vaccino-vigilanza, che esordisce segnalando alcuni difetti e ritardi di carattere amministrativo sul tema da parte della Puglia (il che è già indicativo) e poi fa il punto della situazione su vaccinazioni ed effetti collaterali per quello che è stato rilevato nella regione.

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A pagina 25, dove gli chiedo di andare a leggere, c’è l’elenco dei casi di effetti collaterali che hanno comportato l’ospedalizzazione. I 4 casi più gravi erano pazienti tra i 75 e gli 82 anni portatori di altre malattie come Alzehimer, Parkinson, ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete, che avevano avuto ricadute o peggioramenti in concomitanza con l’assunzione del vaccino (anti-influenzale, neppure MPR), motivo per cui il vaccino era indicato tra le possibili concause del peggioramento.

… e il “ragionamento a compartimenti stagni”

Ma poniamo che comunque quei dati siano effettivamente validi per sostenere l’ipotesi no vax: si trattava di 4 casi su tutta la Puglia, e nessuno di loro era morto. Mentre il morbillo, ricordo, fa 1 morto su 1000, e i possibili effetti collaterali sono numerosi, perché trattandosi di una malattia aggressiva può favorire il peggioramento anche di altre patologie e causare danni permanenti o morte.

Come vedrete, l’approccio confermativo dell’Antimetodo può produrre dei salti irrazionali anche perché è strutturato a compartimenti stagni:

Siccome la coerenza della ricostruzione sostenuta dal bias di conferma è la vera prova madre della sua stessa validità, qualunque argomento, anche se staccato dal suo contesto o reinterpretato alla luce dell’ipotesi che voglio confermare, è utilizzabile per avvalorare la tesi.

Principio di Riadattamento

La ricerca di correlazioni che confermino la teoria: apofenia

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Poco dopo, arrivano altri dati, addirittura del sito dell’UNICEF (cioè coloro che sostengono le vaccinazioni e che cospirano contro di noi nascondendoci tutto, e poi pubblicano le prove sul loro sito…) che attesta che la mortalità del morbillo era già scesa a zero quando è stato introdotto il vaccino del morbillo.

Di nuovo, non mi interessa verificare la validità di questa ipotesi ed anzi la prendo per vera. Il problema è un altro: il vaccino non è una cura, è prevenzione, serve cioè a non farti ammalare e non a guarirti dopo che ti sei ammalato. Pertanto, l’efficacia del vaccino deve essere valutata alla luce del numero di contagi e non del numero dei morti, perché se uno è morto di morbillo si presume che si sia anche precedentemente ammalato e quindi non era vaccinato.

Ma quel dato fornisce all’Antimetodo la possibilità di creare una correlazione apparente (apofenia) in grado di avvalorare la sua ipotesi: Quindi verrà usato anche se non ha alcun senso.

I morti per morbillo erano già a zero

+

ho letto/sentito/visto persone che sono state male dopo il vaccino

=

il vaccino è stato introdotto senza motivo. Quindi c’è un complotto globale ai danni dei poveri cristi da parte di gente mega potente, che ci nasconde tutto quello che ti sto mostrando prendendolo a caso dal web.

Per quanto possa far sorridere, ragionando a compartimenti stagni questa deduzione è assolutamente possibile; come detto, l’Antimetodo cerca solo conferme e non lega tra loro quelle conferme per scoprire che non stanno in piedi logicamente.

Riadattamento dei dati per confermare la teoria

Andiamo oltre con questo nuovo commento.

Come vedete, continua a ripetere che i morti per morbillo sono “solo” 1 su 1000; e non si accorge che lui, fino ad ora, non ha portato la prova di un solo morto a causa del vaccino in tutta la storia della medicina mondiale.

Continua poi a paragonare effetti collaterali con morti, mettendo in rapporto quell’1 su 1000 con i 600 casi gravi “riconosciuti” di danno da vaccino.

Sta mettendo a confronto statistiche non omogenee, che parlano di cose diverse.

Ma osserviamo in particolare come argomenta a sostegno della validità della sua correlazione errata, quando gliela faccio notare.

Crea un argomento logico apparentemente validissimo, ma irrazionale. Presume che la diminuzione dei morti sia dovuta necessariamente alla diminuzione dei contagi, cercando di dare un supporto matematico (e quindi inoppugnabile) alla sua ipotesi, dimenticando completamente il fatto che la diminuzione delle morti è in gran parte dovuta all’evoluzione medica e nello sviluppo di terapie certamente più efficaci di 40 anni prima e anche di una più facile accessibilità delle stesse al pubblico.

Quella che lui crede una legge matematica è invece, ancora una volta, semplice apofenia.

Ma la ricostruzione che ne esce risponde all’ipotesi sostenuta dal bias di conferma, quindi questa è la prova che l’ipotesi è valida.

Antimetodo e confutazione delle prove contrarie

Ma continuiamo la nostra discussione col no vax. Come se la cava l’Antimetodo con la confutazione delle prove avverse? Altrettanto bene.

Gli invio un link molto elaborato, in inglese, che spiega la diffusione del morbillo, la sua contagiosità, la mortalità e le complicanze che può provocare; esso sottolinea proprio che il morbillo può uccidere in presenza di altre malattie, perché capace di indebolire sensibilmente il sistema immunitario. A questo serve la prevenzione col vaccino.

Di tutto ciò che c’era scritto, lui ha nuovamente estrapolato l’unico dato, peraltro di contorno rispetto al senso di quell’articolo, per usarlo per confermare la sua teoria, ossia di nuovo il fatto che i morti per morbillo erano già scesi a 0 prima dell’introduzione del vaccino (che poi non era quello che c’era scritto, ma facciamo finta).

Lo fa utilizzando un argomento fallace detto “composizione“, col quale si deduce che “quel che è vero per una parte è vero per il tutto“:

Siccome nel tuo documento ho trovato una frase, un dato, una prova che mi dà ragione, allora l’intero documento mi sta dando ragione quindi la tua prova è automaticamente confutata senza doverla leggere oltre.

Composizione

Il bias di conferma è potentissimo, al punto da ignorare la matematica. Inoltre, notate il suo metodo di ricerca: lui non ha neppure considerato le spiegazioni contro la sua teoria, ma ha letto il mio documento al solo scopo di cercare qualunque elemento che fosse coerente con la sua teoria per dimostrare a me – ma soprattutto a se stesso – che il suo schema è corretto.

L’Antimetodo cerca solo le prove che gli servono per avvalorare la sua teoria, e ne basta una per consentirgli di interrompere la verifica.

Bias di conferma

Come funziona l’Antimetodo nel superare le contraddizioni logiche

Insisto a quel punto col sottolineare la differenza tra morti per morbillo (prevenibili con le cure e tutte quelle belle altre cose che dice anche lui) e epidemie, scongiurabili invece con i vaccini, ed evidenzio la sua contraddizione visto che lui stesso ammette che aumentando il numero di contagiati crescano anche le morti.

E’ una contraddizione che l’Antimetodo può permettersi di ignorare ragionando a compartimenti stagni.

La sua risposta è che i vaccini hanno causato 22 morti (lo dice il suo link pubblico accessibile da Google che la Glaxo ci tiene nascosto e non ci farà mai leggere…).

Anche a volerli considerare veri (oggi sono stato davvero buono) comunque resta un numero imparagonabile al dato della mortalità del morbillo, che è 1 su 1000 contagiati, e che l’eliminazione del vaccino farebbe aumentare esponenzialmente il numero di contagiati, e quindi quello di morti (se pensate che abbiamo avuto 5000 casi l’ultimo anno con l’85% circa di copertura, immaginate quanti potrebbero essere in assenza totale di coperture).

L’Antimetodo, ragionando a compartimenti stagni, viaggia coi paraocchi; assimila solo quello che gli serve per confermare la sua tesi, ignorando tutto il resto al punto da non incrociare neppure i dati. Al contrario, userà i dati in suo favore in senso assoluto:

22 morti sono tanti in assoluto e bastano per confermare la mia ipotesi. Quindi, non mi interessa paragonarli ai morti causati dal morbillo, anche se sono molti di più.

Ragionamento a compartimenti stagni

Come funziona l’Antimetodo: il “Cherry Picking

Come visto, c’è un’accurata selezione delle pubblicazioni che linka, detta Cherry Picking, indotta dal bias di conferma, che contribuisce a creare uno schema solido e supportato “quantitativamente” anziché “qualitativamente”: abbiamo visto un dato citato fuori contesto e paragonato ad un altro del tutto disomogeneo (morti per morbillo vs effetti collaterali vaccini), un campione minuscolo di indagine, peraltro in una zona poco attrezzata e in difficoltà come la Puglia, e infine uno studio del Texas del 1987 (e poi un altro sulla Mongolia) che, a supporto della sua correlazione “zero morti = pochissimi contagi”, dimostrano come il vaccino non sia per niente efficace.

Non si cura, però, di considerare i centinaia di migliaia di studi che attestano l’efficacia del vaccino; ma anche le statistiche sull’abbassamento dei contagi in presenza di un’alta percentuale di vaccinati; ancora, tutta quella mole di lavoro sulla cui base le istituzioni fondano la necessità di vaccinare. Non se ne cura perché all’Antimetodo non serve:

Se il dato, preso in un certo modo, è coerente con la mia ipotesi, allora quella è l’esatta interpretazione di quel dato.

Principio di Riadattamento

Questa discussione con un no vax illustra quindi come funziona l’Antimetodo; in particolare, chiarisce la forza del bias di conferma nel condizionare irrimediabilmente la ricerca, la raccolta e l’interpretazione dei dati a disposizione.

P.T.