Parte II di VI

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Il secondo argomento della “logica dei troppi” che dimostra perché i complotti globali non esistono, è il fatto che il cospiratore avrebbe troppi nemici da affrontare e necessita di una breve premessa.

I “poteri forti” non esistono

Nell’ottica complottista esiste una sorta di organizzazione occulta mondiale, che prende numerosi nomi (NWO, “poteri forti”, rettiliani, illuminati), che controlla tutto il mondo e decide le sorti dell’umanità a tavolino; sulla base di questo presupposto si giustificano praticamente tutti i complotti “a pretesa globale”: sono possibili perché gestiti da un’unica organizzazione che opera al vertice del sistema.

Tuttavia, questa presunta organizzazione non esiste, e non solo perché non ne abbiamo le prove, ma più ancora perché la sua esistenza sarebbe contraria alla logica e ai fatti storici. E questo per un semplice motivo: se un’organizzazione del genere esistesse, gran parte dei complotti globali effettivamente messi in pratica non sarebbero mai stati svelati.

In effetti, la storia e la geopolitica dimostrano come la politica internazionale sia caratterizzata dal perenne conflitto tra le potenze mondiali, circostanza che dimostra l’assoluta inesistenza di un vertice politico mondiale capace di dominare e indirizzare le politiche dei singoli Stati. di conseguenza, i complotti globali non esistono: troppi nemici.

La Guerra Fredda e il finto allunaggio

L’esempio più lampante è quello della Guerra Fredda: le due superpotenze USA e URSS, in quel periodo, erano in perenne competizione su qualunque campo e si affrontavano indirettamente nel tentativo di far crollare il nemico: non solo nel militare, ma anche in politica, in diplomazia, in tecnologia, addirittura nello sport (pensate alle Olimpiadi o alla famosa partita di scacchi tra Spasskji e Fisher nel 1972).

Tra i vari campi in cui le due potenze si sfidavano, uno di quelli simbolicamente più importanti era certamente la ricerca spaziale: battere sul tempo il nemico nella corsa allo spazio significava dimostrare la propria superiorità tecnologica, e di conseguenza anche politica e militare, sull’altro. In questo senso si giustificano gli enormi investimenti in ambito spaziale da parte di Stati Uniti e Unione Sovietica, che hanno permesso a entrambe le potenze un vero e proprio salto tecnologico capace di far raggiungere risultati quasi impensabili per il tempo.

In questo contesto, l’ipotesi del finto allunaggio mal si concilia con la realtà dei fatti: le conoscenze in ambito spaziale tra le due potenze erano piuttosto simili, il che significa che se effettivamente l’allunaggio fosse stato impossibile per ragioni obiettive o per mancanza di conoscenze tecnologiche, i russi non potevano non esserne a conoscenza. Anzi: sono stati proprio i russi i primi a mandare un uomo nello spazio, Yuri Gagarin, e pertanto se, come sostengono alcuni complottisti, superare l’atmosfera terrestre fosse impossibile per via di questa fantomatica cupola che avvolge la Terra, i russi lo avrebbero saputo di certo e quindi avrebbero avuto tutti i mezzi per sbugiardare la farsa americana, screditandola profondamente di fronte all’opinione pubblica mondiale e infliggendo al nemico un colpo durissimo in termini di credibilità. E invece, non solo non hanno detto nulla, ma hanno accettato una sconfitta che costituirà uno dei tasselli fondamentali della vittoria del capitalismo sul comunismo. Per quale ragione non avrebbero fatto nulla per impedirlo, pur avendone la possibilità? Perchè i complotti globali non esistono.

Nessun “potere forte” è abbastanza forte: l’esempio di Suez

A questo punto la versione complottista sosterrebbe che in realtà la Guerra Fredda fosse una farsa, che le due potenze fossero d’accordo perché affiliate ad uno stesso “ordine mondiale” e che il bipolarismo del periodo non sarebbe stato altro che una scusa, un’ennesima finzione per giustificare guerre, investimenti e scelte politiche degli schieramenti.

E qui subentra l’errore logico: se così fosse, infatti, dovremmo allora chiederci per quale ragione, in molte altre occasioni, le due potenze anziché spalleggiarsi non avessero perso occasione per colpirsi, ostacolarsi o screditarsi a vicenda. Gli esempi sono molteplici: dalla crisi di Cuba alle guerre in Viet Nam e Afghanistan, fino alla crisi di Suez.

Quest’ultimo caso vale la pena rammentarlo, poiché la contraddizione emerge in maniera palese: gli occidentali, in accordo con Israele, avevano inscenato un vero e proprio complotto, fingendo un attacco di Israele all’Egitto per avere la scusa di intervenire per “separare i contendenti” ma con il reale scopo di occupare militarmente il canale di Suez, da poco dichiarato nazionalizzato dal neo Presidente Nasser, filo comunista.

L’operazione fu in breve tempo scoperta dai russi, che senza troppi giri di parole intervennero minacciando addirittura l’uso di armi nucleari se gli occidentali non avessero immediatamente ritirato le truppe dal canale.

Fu un duro colpo per l’occidente e il capitalismo, che segnò non solo una sconfitta diplomatica, ma anche una figuraccia internazionale e il definitivo passaggio dell’Egitto sotto l’egida comunista.

Se le due potenze fossero state davvero d’accordo o addirittura gestite dalla stessa organizzazione mondiale per scopi comuni, svelare quel complotto non avrebbe avuto alcun senso: l’occupazione del canale doveva costituire un vantaggio per il gruppo di “illuminati” che l’avrebbe inscenata, e quindi non vi sono ragioni logiche che giustificherebbero l’intervento per fermare quel complotto da parte della stessa organizzazione che l’avrebbe ordito.

I complotti globali danneggiano tutti: troppi nemici

Ma le incongruenze logiche, a questo punto, non si fermano qui: se pensiamo ad un altro complotto globale come quello delle scie chimiche, stiamo parlando di una cospirazione che danneggia a livello globale il clima e la popolazione, e dunque dovremmo chiederci per quale motivo i russi accettino incondizionatamente che gli americani irrorino l’intero pianeta di sostanze tossiche per i loro propositi, danneggiando la popolazione russa e favorendo i piani americani, senza dire nulla e senza muovere un dito. E viceversa, chiaramente.

In sostanza: se tutti i complotti del passato in un modo o nell’altro sono stati svelati dal nemico, ciò dimostra che non esiste alcun Nuovo Ordine Mondiale e che comunque questa organizzazione non ha affatto il controllo di tutto e di tutti, visto che c’è sempre chi si mette di traverso rispetto ai loro piani. E nessuno dei “poteri forti” è sufficientemente forte da riuscire ad imporre la sua volontà incondizionatamente a tutti gli altri.

E non bisogna mai dimenticare che se un complotto globale lo puoi svelare tu su Youtube, è alquanto improbabile che non ci riescano anche i servizi segreti delle potenze mondiali.

In assenza di un vertice mondiale ma anzi in presenza di un mondo geopoliticamente frammentato e fortemente competitivo, i complotti globali non esistono: le varie potenze hanno troppi nemici, troppe forze contrarie che hanno continuamente l’interesse a contrastare, ostacolare e svelare ogni loro piano. E i poteri esistenti sono comunque “troppo deboli” da riuscire ad imporsi categoricamente sugli altri. Questo è dimostrato dai fatti storici di ogni tempo, mentre non esiste ad oggi alcuna prova al mondo che dimostrerebbe l’esistenza di questo presunto “Nuovo Ordine Mondiale”.

I complotti globali non esistono perché ci sono troppi nemici e nessuno è abbastanza potente da sovrastarli tutti.

P.T.